Il bosco di Capodimonte e le sue ricchezze

Il bosco di Capodimonte può definirsi come il polmone verde della città di Napoli. Si tratta di un giardino storico, che si estende lungo la Reggia per ben 134 ettari e ospita oltre 400 specie diverse vegetali.
Parliamo inoltre di un’area incontaminata che presenta quasi un microclima temperato e mite che, nel tempo, ha permesso anche a questo immenso parco di ospitare specie esotiche.
Scopriamo le sue numerose caratteristiche e curiosità.
Il bosco di Capodimonte e i suoi edifici storici
Prima di tutto bisogna ricordare che il parco del Bosco di Capodimonte è tra i più grandi d’Italia e i più antichi: fu progettato nel 1734 da Ferdinando Sanfelice, uno dei più grandi architetti del tardobarocco napoletano, che lo ripartì in un’area giardino vera e propria, dove passeggiare e ristorarsi e in cui vennero concepite le più importanti comodità del parco, e l’altra lasciata più allo stato selvaggio, dal momento che fu concepita per la caccia.
Lungo il percorso è possibile individuare ben 17 edifici storici tra residenze, casini, laboratori, depositi e chiese, oltre a fontane e statue, orti e frutteti.
Com’è ripartito il Bosco di Capodimonte?
L’immenso parco si divide in 4 grandi aree:
- Il Giardino Paesaggistico, che si affaccia sul Belvedere del Golfo di Napoli e caratterizzato dalla presenza di palme delle Canarie
- Giardino Anglo-Cinese, con prati curati e radi e ricco di vegetazione da boschetto
- Giardino Tardo-Barocco, geometrico e da cui si aprono 5 grandi viali
- Giardino Paesaggistico-Pastorale, che si trova nella parte Nord del Bosco e che si caratterizza, appunto, per un paesaggio tipicamente pastorale con grandi praterie.
Inoltre, il Bosco di Capodimonte è sede di importanti sedi museali: Il parco, infatti ospita non solo moltissimi dipinti antichi e moderni, ma è spesso sede di mostre ed eventi interculturali e internazionali.
Al suo interno c’è la scuola di ceramica, famosissima in tutto il mondo, nonché la scuola di restauro.
Sapevate che nel 2014 è stato nominato “Parco più bello d’Italia”?
Foto di Alessio Cuccaro