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E se le dicessimo che oggi la storia può viverla? Se è giunto fin qui alla ricerca di nuove forme di turismo esperienziale, probabilmente la affascinerà il modo rivoluzionario di vivere il viaggio che oggi è in grado di offrire l’attività di gamification.

La gamification è, infatti, un potente strumento spesso usato in molti ambiti dell’attività produttiva e del turismo. Ma si tratta solo di semplici giochi?

Cos’è la gamification e come funziona?

Il termine gamification deriva dalla parola inglese “game” e sfrutta le ordinarie strutture logiche e le regole insite nell’attività del gioco allo scopo di rendere altamente partecipativa un’esperienza, singolare o collettiva. La gamification è pertanto l’uso del gioco, sia esso videogioco o gioco tradizionale, per motivare le persone a raggiungere degli obiettivi nel corso di un’esperienza.

La gamification si può praticare con tantissimi tipi di gioco, tecnologici e non, e consiste nel trasferire le dinamiche dello stesso nel nuovo ambito di applicazione. Questa attività consente di raggiungere un alto livello d’intrattenimento e anche di apprendimento, dimostrandosi quindi un’attività ideale per lei e tutta la sua famiglia.

Obiettivi della gamification

 È facile allora immaginare come la stessa sia applicabile per il turismo, ad esempio nei musei o alle mostre, ma anche per la fruizione di un sito internet, l’organizzazione di una sede aziendale, l’ampliamento di una rete commerciale e tanti altri segmenti operativi.

Il coinvolgimento può avvenire sia digitalmente, con l’uso, ad esempio, degli smartphone, sia con giochi analogici e tradizionali. Anche una semplice caccia al tesoro o un gioco di ruolo possono diventare potenti strumenti di gamification.

Non a caso, la pratica della gamification sta trovando sempre più spazio nel mondo del marketing e della fruizione turistica, soprattutto grazie allo sviluppo delle nuove tecnologie, come la realtà aumentata, che permettono un’interazione più coinvolgente. È quando la gamificazione digitale incontra il turismo, infatti, che nascono dei veri e propri capolavori esperenziali. Immagini di fare un giro tra gli scavi di Pompei potendo interagire con quello che vede: visitando i vari ambienti e le aree di lavoro potrebbe osservare gli artigiani che prendono vita, ed interagirvi tramite giochi altamente immersivi.

Quanto migliorerebbe l’esperienza rispetto alla più obsoleta, ma sempre importante, audioguida?

Nell’ambito turistico l’obiettivo può essere la creazione di un’esperienza più coinvolgente, emozionante e divertente, capace di trasformare la sua visita guidata in un viaggio nel tempo. L’esperienza di gamification troverà il modo di intrattenere, emozionare, sorprendere il suo pubblico, dando modo a grandi e piccoli di concentrarsi su ciò che più li affascina e regalando ricordi piacevoli più vividi in quanto, tramite il gioco, vengono stimolate le aree della memoria a lungo termine.

La gamification e l’apprendimento, un connubio ormai storico

Non è un mistero che la metodica della gamification trovi spazi di sviluppo anche nella didattica.

Dalla più classica gamificazione degli spazi culturali alla vera e propria formazione con tecniche di gioco. Un esempio è l’interazione degli alunni con una lavagna tattica o una LIM, costruendo dei percorsi stimolati dal docente, oppure la partecipazione allo studio in aula con il proprio terminale.

Il mondo didattico lo chiama Byod (Bring your own device), ma le basi sono sempre quelle del gioco, con la differenza che lo stesso viene mediato al fine di creare un processo d’apprendimento che parte dal basso. Ecco perché l’esperienza turistica della gamification risulta essere vincente per lei e la sua famiglia.

Best practices, il caso del Lubec

Nella rassegna di Lucca sui beni culturali sono stati organizzati dei laboratori di sviluppo dedicati al gaming tenuti dai maggiori esperti.

L’obiettivo? Creare innovazione nel settore del turismo. Con il titolo “dallo storytelling allo storydoing” il LuBec nel 2019 ha organizzato un laboratorio aperto chiamato “Crea Tech“, tramite il quale si spiegava come la gamification potesse incontrare la cultura e il turismo.

Durante il laboratorio è stato presentato un nuovo videogioco ambientato nelle dimore dei Medici chiamato “The Medici Game: Murder at Pitti Palace.“

Crea Tech è stata un’esperienza con la quale centinaia di professionisti dell’offerta culturale e turistica italiana hanno lavorato su alcuni casi pratici di alta eccellenza. Il laboratorio ha cooprogettato, in maniera condivisa e cooperativa, dalle idee di giochi applicati alla filiera culturale partendo da alcuni spunti dati da il MuSA di Pietrasanta, i Musei di Lucca, l’itinerario della Via Francigena, Villa Spinola a Perugia, il circuito delle Ville Lucchesi e il MANN di Napoli. Iniziative di questo tipo non di rado partono anche da Enti di lustro come la Città della Scienza di Bagnoli.

Tutti i partecipanti hanno avuto a disposizione tutti gli strumenti tecnologici per ideare dei contenuti riferiti a questi casi concreti, poi la narrazione e i messaggi sono stati scremati fino a realizzare un prodotto ora disponibile sul sito dell’evento.

Non è raro che la gamification abbia raggiunto dei gradi di soddisfazione talmente soprendenti, da trasformare turisti entusiasti in brand ambassador del sito o luogo visitato.

Come possiamo sorprenderLa con la gamification

Provi a immaginare cosa può offrirLe, inoltre, la gamification per un suo party privato. Ha voglia di stupire la persona che ama e portarla in un luogo impossibile da raggiungere?

E perché non riprodurre il mondo dei super eroi di suo figlio, per un evento che saprà far volare la sua fantasia? Quando parliamo di party a tema, poi, il pensiero non può non rivolgersi anche agli adolescenti. La tecnologia è il loro mondo, e questa pratica più di altre potrà soddisfare la loro voglia di divertirsi.

E se il suo evento aziendale non si svolgesse tra i soliti tavolini e aperitivi, ma celebrasse il mondo che la sua azienda o il suo brand ha realizzato? Un progetto da mostrare con passione potrebbe ricevere una giusta ricompensa se fosse in grado di “parlare” e mostrare cosa può realizzare.

Noi sapremo dare vita al mondo esclusivo che desidera, grazie all’impiego della tecnologia.

E lei? È pronto a vivere la storia?

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